La situazione in Palestina è sempre più drammatica, le violazioni al diritto internazionale da parte del governo israeliano sono innumerevoli e continue, la spietata pulizia etnica del popolo palestinese prosegue quotidiana.
Vento di Terra, insieme ad alcune delle principali organizzazioni italiane, promuove un’azione rivolta agli enti territoriali – Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni – in difesa dei diritti fondamentali della popolazione palestinese. Il diritto internazionale infatti impone obblighi anche agli enti locali: tocca a noi far sentire la voce dei territori.
Aderire alla campagna per un ente territoriale significa assumere un impegno concreto che può riassumersi nei punti riportati di seguito:
1) astenersi dal concludere e provvedere ad avviare la procedura per la sospensione di qualunque eventuale accordo internazionale con lo Stato di Israele o intesa conclusa con enti territoriali interni ad Israele, che abbia ad oggetto il Territorio palestinese occupato o parte di esso, o che possa in qualunque modo supportare la presenza illegale di Israele in quel Territorio;
2) effettuare una tempestiva ricognizione di tutte quelle attività promozionali, di scambio commerciale, culturale e sociale, nonché delle attività di mero rilievo internazionale con lo Stato di Israele oggetto di richiamo per le sue condotte da parte della Corte Internazionale di Giustizia;
3) astenersi dal concludere e provvedere a sospendere qualunque eventuale accordo economico, commerciale, culturale e di ogni altra natura con le aziende ed istituzioni provenienti dalle colonie illegali, o che abbiano qualunque tipo di interesse nelle stesse;
4) garantire una adeguata accoglienza sanitaria e umanitaria ai profughi palestinesi in fuga dal conflitto e incentivi la cooperazione con i presidi sanitari nel territorio occupato, in primis nella Striscia di Gaza;
5) provvedere ad esplicitare nelle forme e nei modi più opportuni e nei limiti delle proprie competenze ogni forma di sostegno e solidarietà al popolo palestinese e la condanna delle condotte criminali israeliane, ad esempio:
- ponendo particolare attenzione nella richiesta di concessione di patrocinio a eventi culturali o sportivi, in particolare quando tali iniziative sono patrocinati, finanziati o sostenuti dall’Ambasciata di Israele, dal governo israeliano o da sue emanazioni ufficiali;
- esponendo nei palazzi istituzionali manifesti, striscioni o grafiche a sostegno del cessate il fuoco e contro apartheid e crimini internazionali;
- organizzando, promuovendo e partecipando ad eventi e tavole rotonde per sostenere il cessate il fuoco e il rispetto delle ordinanze e dei pareri della CIG, delle raccomandazioni dell’Assemblea generale dell’ONU e in generale la centralità del diritto internazionale e dei meccanismi di giustizia ad esso afferenti;
- incentivando le relazioni con enti territoriali omologhi palestinesi nel Territorio occupato;
- sostenendo, incentivando e valorizzando ogni forma di cooperazione con le organizzazioni della società civile palestinese e le istituzioni culturali palestinesi presenti nel Territorio occupato;
- sostenendo il lavoro dei difensori dei diritti umani e delle associazioni e delle reti israeliane e palestinesi che promuovono il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale nel Territorio palestinese occupato.
6) attivarsi, soprattutto in caso di intreccio di competenze, nelle sedi di raccordo istituzionali (Conferenza Stato-Regioni, Conferenza Unificata, etc.) e amministrative (cabine di regia, tavoli di concertazione, conferenze di servizi, etc.) più opportune, nonché tramite le proprie associazioni rappresentative (ANCI e UPI), affinché il rispetto degli obblighi internazionali di cui sopra sia assicurato anche a livello statale, di Unione europea e delle altre organizzazioni sovranazionali di cui l’Italia è membro.
Per partecipare, dalla pagina dedicata è possibile scaricare un documento con una mozione da presentare in votazione nel consiglio del proprio ente territoriale per sostenere la richiesta di cessate il fuoco e il rispetto dei diritti umani. Qui il link al sito della campagna www.entiterritorialiperlapalestina.it