Nella provincia di Herat Vento di Terra ha attivato un progetto di emergenza finanziato dall’Agenzia Italiana alla Cooperazione allo Sviluppo e che ha quale partner Raada, ong locale esperta in agricoltura e allevamento. Con Raada, Vento di Terra ha iniziato a collaborare nel 2023, implementando un intervento a sostegno della produzione della seta e dell’occupazione femminile. La finalità del progetto attuale, che si intitola Hari Rud dal nome del fiume che scorre ad Herat, è rispondere ad un diffuso disagio e aumentare la sicurezza alimentare nei distretti settentrionali della provincia, colpiti con intensità dalla siccità e dagli effetti del cambiamento climatico. Inoltre Zindajan è stata l’epicentro un violento sisma nell’ottobre 2023, che ha distrutto interi villaggi.
In coordinamento con le commissioni locali e i comitati locali, si è realizzata una mappatura dei bisogni, che è servita quale riferimento per la compilazione delle liste dei beneficiari. Si evince un quadro di insicurezza alimentare e malnutrizione diffuse, specie nei bambini, e di un’economia di sussistenza fragile. Preoccupante è inoltre la diminuzione del livello delle falde: le precipitazioni sono divenute più rare e torrenziali, mentre la neve sulle catene circostanti cade raramente. Le tecniche di coltura sono ancora tradizionali e i beneficiari utilizzano quasi esclusivamente attrezzi manuali e aratri trainati dagli animali. Sebbene alcuni villaggi siano raggiungibili solo con mezzi fuoristrada, la rete stradale, distrutta dalla guerra, è in fase di rifacimento ed i contatti vengono progressivamente ristabiliti.
Nel 2024 sia il Pakistan, sia l’Iran hanno deciso di espellere parte dei rifugiati afghani, ritenuti irregolari. La tensione tra l’Afghanistan e due grandi paesi confinanti riguarda in particolare le risorse idriche, che scarseggiano in tutta la regione. L’Afghanistan ha realizzato nuove dighe ed ampliato i bacini esistenti ed è intervenuto aumentando le reti di pompaggio. I returnees vengono accompagnate al confine dalle autorità iraniane e attraversano il confine in condizioni pessime, spesso con i soli vestiti che hanno indosso. La maggior parte di loro torna ai villaggi di origine, esasperando una situazione già critica: molti si accampano in rifugi di fortuna, altri vengono ospitati dalle famiglie o da conoscenti. Il flusso ad Herat, che ha fatto lievitare gli affitti e i prezzi delle case, proviene dalle provincie iraniane oltre confine, ove gli afghani erano impiegati senza contratti né tutele. Sono in gran parte affetti da tubercolosi e malattie polmonari; è inoltre sensibile il numero dei tossicodipendenti.
Dopo un lungo iter per ottenere i permessi, nei mesi scorsi Vento di Terra ha realizzato numerose distribuzioni di alimenti, generi di prima necessità, prodotti per igiene personale e kit destinati ai bambini fino agli otto anni. Parallelamente, nella prospettiva di migliorare e diversificare le coltivazioni a gestione familiare, sono stati attivati dei corsi di formazione e degli incontri di formazione. Il programma prevede inoltre la distribuzione di attrezzi, concimi e di sementi. La presenza degli esperti agronomi mira a sviluppare metodologie innovative, specie per il risparmio dell’acqua, la rotazione delle colture, incrementare l’utilizzo dei fertilizzanti naturali,.
In autunno avverrà la distribuzione degli animali, in particolare pecore e galline da uova, con lo scopo di aumentare l’apporto proteico per i beneficiari. Gli ovini verranno distribuiti a coppie, per favorirne l’incremento naturale. Un veterinario realizzerà dei brevi corsi di formazione e seguirà gli allevamenti in progress. In totale, le persone raggiunte dal progetto saranno oltre 18 mila, con un impatto rilevante sulle comunità locali. I beneficiari vengono contattati personalmente prima delle distribuzioni, che si svolgono alla presenza delle autorità locali. All’atto della consegna devono porre l’impronta digitale, la maggior parte di loro è analfabeta, su di un apposito registro.
Dato che le autorità de facto hanno proibito la coltivazione del papavero da oppio, molti contadini hanno recentemente adottato lo zafferano. Si tratta di un prodotto originario dell’Iran, che si è rivelato adatto per la provincia di Herat. Un prodotto di alto valore di mercato, facile coltivazione e che non ha bisogno di molta acqua per crescere. Lo zafferano viene spesso raccolto e lavorato dalle donne e il suo sviluppo può avere un impatto importante sull’economia locale. Una dinamica che ha motivato l’intenzione di Vdt di realizzare una distribuzione di bulbi il prossimo ottobre. In prospettiva, lo zafferano appare particolarmente adatto ad essere esportato nei paesi europei, nei quali il suo valore è molto alto.
L’intervento intende inoltre offrire risorse e competenze per affrontare le calamità naturali; oltre ad essere una zona sismica, l’altopiano di Herat è soggetto a periodiche inondazioni, che in passato hanno causato numerose vittime. Le piogge torrenziali causano le piene dei fimi locali e la loro esondazione ha la forza di demolire abitazioni e strutture. Il programma prevede numerose formazioni e costituzione di comitati sulle emergenze, strutturati sul modello della protezione civile. In autunno saranno inoltre distribuiti ai comitati dei kit di attrezzi per affrontare le emergenze.
Herat, giugno 2025